Travertino: usi e caratteristiche dall’Antica Roma a oggi

Il travertino romano è uno dei materiali più utilizzati in architettura, e anche uno dei più affascinanti: con le sue numerose varietà e diverse caratteristiche, è la tipologia di marmo più versatile. All’apparenza sembra una pietra naturale molto delicata, ma in realtà si rivela resistente e adatto a moltissimi usi, dal design di interni, alle pavimentazioni, fino ad arrivare a opere d’arte ed elementi di esterni.

L’estrazione del travertino in Italia

Il travertino è una pietra naturale, una roccia sedimentaria calcarea di tipo chimico, che si trova negli ambienti dove la soluzione calcarea è ristagnata e sedimentata in un luogo pianeggiante. Solitamente, si forma vicino alla superficie e lontano da acque sorgive o correnti, dove subisce numerosi cicli di emersione e sommersione. I migliori travertini vengono estratti dalle pianure sotto la città di Tivoli, per lo più nel comune di Guidonia. Esistono numerosi giacimenti anche in Toscana, dove si può trovare la varietà specifica del travertino di Siena, e viene estratto anche in Umbria e nelle Marche.

Le caratteristiche e le tipologie del travertino

Il colore del travertino dipende dalla tipologia di ossidi che sono stati incorporati durante la sedimentazione: varia dal bianco latte al noce, passando per le sfumature dal giallo al marrone, anche di tonalità molto scure, ma si possono trovare anche venature che vanno fino al rosa e al rosso. Le tipologie di travertino sono più di venti, e sono classificate per colore, tenendo conto del colore dominante delle venature, ma anche per grado di porosità e caratteristiche fisiche. Il più utilizzato è il travertino classico, di colore beige chiaro e uniforme: questa variante è porosa, compatta e resistente, ed è utilizzata sia per interni che per esterni. Il secondo più conosciuto è il travertino alabastrino, bianco di base con venature chiare, ondulate e mosse, che vanno dal giallo all’avana, e in alcuni casi anche verso l’argento. Spesso, il colore corrisponde anche a uno specifico luogo di estrazione: per esempio, il travertino giallo proviene principalmente dal Medio Oriente, e si distingue dal travertino dorato romano, che ha un colore più caldo, tra il noce e il giallo.

In tutte queste tipologie non è insolito trovarvi anche impronte e tracce fossili di animali o piante, che rendono questo meraviglioso materiale naturale ancora più prezioso. Il travertino si differenzia anche per le varietà di finiture, che possono essere lucide, patinate, anticate o rustiche, a seconda dell’esigenza e del luogo.

Il travertino nella storia e gli usi contemporanei

In antichità, i romani chiamarono il travertino lapis tiburtinis, e diventò il materiale principale nell’edilizia delle città, quando si passò dalle costruzioni solo in legno a pietra a edifici arricchiti di tufi e marmi locali. Fu una risorsa così largamente impiegata dalla civiltà romana, che gli diede il suo nome: è per questo che viene chiamato comunemente “travertino romano”. Sono numerosi gli esempi di strutture costruite in travertino: il più famoso probabilmente è l’Anfiteatro Flavio, più comunemente conosciuto come Colosseo, che era rivestito in travertino romano.

Questo materiale percorre tutta la storia dell’architettura italiana, e vediamo esempi illustri anche nel Rinascimento e nel Barocco: per esempio piazza San Pietro del Bernini a Roma, il cui colonnato è stato realizzato esclusivamente in travertino bianco con venature più scure tendenti al marrone. Anche piazza del Campidoglio di Michelangelo è stata costruita col travertino, alternato con la terra cotta di colore giallo. Può essere utilizzato anche per infrastrutture più prosaiche: lunghe porzioni di marciapiedi, sempre nel centro storico di Roma, sono fatte di grandi lastre di travertino. Il travertino romano si presta non solo a utilizzi su singoli elementi, ma può essere anche una risorsa pervasiva nella costruzione di un intero borgo: il centro storico di Ascoli Piceno è stato costruito in periodo rinascimentale quasi completamente in travertino bianco.

Enumerare tutti gli edifici e gli spazi costruiti in travertino sarebbe impossibile, perché la varietà di forme, dimensioni, tipologie, luoghi di estrazione, ma soprattutto la sua versatilità, lo ha reso un materiale onnipresente nell’architettura occidentale e medio-orientale.

Oggi il travertino si può trovare in molti contesti, tra loro anche molto differenti. Le numerose combinazioni tra varianti e finiture si adattano ad ogni tipo di estetica, e le sue proprietà fisiche lo rendono un materiale facile da mantenere e duraturo nel tempo.

Lo si può utilizzare in elementi decorativi e di finitura, sia internamente che esternamente, per abbellire salotti, soggiorni o spazi di disimpegno: ad esempio, si può trovare nei controsoffitti della cucina, come decorazione di pareti, o come cornice dei camini.

Il travertino romano è anche ampiamente utilizzato nelle pavimentazioni, grazie a lavorazioni che lo rendono lucente e impermeabile. Questa pietra naturale ci ha sempre accompagnato nelle nostre case e città, e vengono trovati sempre nuovi modi di valorizzare gli spazi attraverso questo materiale, una delle risorse italiane autoctone più importanti della nostra storia.